Zanca Primo
Il maestro Primo Zanca vive ed opera a Torino
Cell. 347.2531108
e-mail: ing.22.11
BIOGRAFIA
Primo Zanca, prima geometra e poi ingegnere civile, Inizia l’attività pittorica negli anni 70 rifugiandosi nelle tecniche apprese nei corsi accademici, per quanto riguarda le rappresentazioni paesaggistiche, scorci di paese mediante la prospettiva, teoria delle ombre, ecc. Tuttavia tale esercizio non lo soddisfa, gli impedisce di esprimersi in senso artistico. Inizia quindi una sperimentazione materica : usa colle per diluire i colori (vinavil, ecc.), butta i pennelli ed utilizza spazzolini da denti, spatole ed utensili vari L’attitudine alla rappresentazione del mondo multidimensionale lo conduce al superamento della pittura prospettica. La matematica dei frattali e la rappresentazione di trasformazioni caotiche influenzano l’autore . Il percorso dell’autore partendo da un figurativo classico approda quindi ad un particolare tipo di astratto. Il passaggio dal figurativo al “rappresentativo” avviene sostituendo la grafica geometrica del mondo esterno con la realizzazione di fenomeni morfogenetici che imitino la formazione di realtà complesse e frastagliate come orografie di paesaggi sconosciuti, monti e fiumi, sviluppo di chiome arboree, oggetti naturali a modulo autoreplicante, come un cavolfiore o un alveo polmonare, che hanno tutti una comune genesi. Per realizzare tali rappresentazioni l’autore usa fluidi non miscibili, tecniche a strappo, trattamenti termici della massa, conglomerati vari, inclusione di oggetti, colorazioni multirifrangenti, ecc. Queste sono solo alcune delle tecniche che l’autore sperimenta per raggiungere gli effetti desiderati. L’opera, che trascende lo spazio limitato, bidimensionale del quadro ma comprende sovente la realizzazione del contorno, avviene con la costruzione manuale della cornice o dell’involucro. Il supporto non è più una tela, ma può essere un materiale qualsiasi. Talvolta ingloba nelle sue opere oggetti di uso comune, come metafora : es. delle vere scarpe usate, disposte come nell’atto di compiere un passo, come testimoni di viaggi e cammini, ma anche come parte dell’umano essere, una “sineddoche” di un personaggio ignoto… Si realizza una pittura che, con i suoi materiali e le sue forme, invade lo spazio tridimensionale . I colori e le fisicità sono imprevisti, originali e a volte inauditi . Primo Zanca, nella sua realizzazione pittorica, esprime e proietta delle sue profonde tensioni emotive e para razionali che lo scuotono, partendo dal livello inconscio . Se non vive questo genere di emozioni l’autore non dipinge: non ne è in grado. Le forme i colori e gli oggetti che escono dalle sue mani nascono dal profondo, minimamente intaccati da un pensiero razionale, per raggiungere l’inconscio dei fruitori. Solo astraendosi e sospendendo un giudizio critico si possono godere le opere di Primo Zanca nel messaggio che da inconscio a inconscio coinvolge e affabula. Anche il concetto di interpretazione si sfuma, nell’espressione di una “opera aperta” nei confronti dei fruitori, che possono trarne dei messaggi, per ognuno diversi, in una riscoperta di sè.