Pigolotti Gino
Gino Pigolotti – Città di Castello – Perugia
BIOGRAFIA
Gino Pigolotti è nato a Città di Castello (PG) il 18/04/1948, sotto il segno dell’Ariete. Ha vissuto ed operato attivamente nell’ambito artistico a San Giustino (PG), ma la famiglia affonda le sue radici nella “Libera Repubblica di Cospaia”, fatto significativo nella vita artistica del maestro Pigolotti, poiché molte delle sue creazioni traggono ispirazione da questa terra, dalle sue tradizioni, dalla sua cultura e dai materiali che ivi si trovano. L’artista, innamorato da sempre della pittura astratta, non ha mai voluto raffigurare la realtà così come essa è, ma così come lui la vede e nelle sue opere, egli trasfonde ciò che pensa, ciò che vede lui ciò che sente e, forse anche ciò che sogna. Le sue creazioni sono immediate e spontanee, l’artista spesso raffigura una immagine che lo ha colpito all’improvviso senza senza che ci sia stata prima nessuna idea o meditazione. Vede qualcosa di particolare e subito fissa sulla carta non la realtà ma ciò che quell’immagine gli ha ispirato. Ama soprattutto usare il bianco, dato dal gesso, perché come ci rivela, lo stesso artista, il bianco è simbolo di purezza e di serenità; la persona che vede, per la prima volta, i quadri di Pigolotti, è colpito da soprattutto dall’uso dei colori che l’artista predilige ed è forse il bianco il colore che colpisce di più, ad una prima occhiata superficiale può sembrare un colore non-colore perché non ha la vivida luminosità di colori come l’arancio, il verde, l’azzurro; l’occhio di chi guarda questi quadri, però, torna a posarsi una seconda volta ancora e, con una maggiore attenzione, sui lavori di Pigolotti perché danno un senso di quella serenità, che quella purezza, di quella di quella innocenza che l’artista, inconsciamente, vuole trasmetterci proprio attraverso l’uso del bianco. Nelle sue opere Pigolotti fa uso di materiali diversi, anche, da riciclo: il rame, la plastica, il cemento, la carta di ogni tipo, la carta argentata, la cera, incide sui mattoni, sui coppi, sull’intonaco vecchio, riportando così alla memoria pezzi di un passato già vissuto. Non a caso possiamo dire che l’arte di Pigolotti può essere “accostata” a quella del suo grande conterraneo Burri, per l’uso dei materiali e per quel suo raffigurare e voler far rivivere attraverso i suoi lavori la tradizione e la cultura di quella piccola striscia di terra che è stata la “Libera Repubblica di Cospaia”.
Prof.ssa Giuliana Baccellini