Raimondi Luigi
Luigi Raimondi – Mestre – Venezia
BIOGRAFIA
Luigi Raimondi nasce a Mestre (Venezia) il 6 ottobre 1925.
Fin dall’infanzia dimostra di avere una predisposizione particolare per il disegno, che coltiverà da autodidatta fino al 1945, quando, militare a Monza, con la guerra agli sgoccioli, trascorre il tempo libero disegnando e riproducendo a carboncino opere di artisti famosi. La sua continua sete di ricerca lo porterà poco dopo a sperimentare con passione varie altre tecniche artistiche che affinerà nel tempo.
Negli anni Cinquanta frequenta la Scuola del Nudo all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ricevendo elogi dai maestri per la sua capacità espressiva e la sua abilità nel ritrarre. Piuttosto schivo e concentrato in una continua ricerca di maturazione stilistica personale, non ama esporsi, ma negli anni Settanta, partecipa ad alcune mostre collettive, dove ottiene alcuni riconoscimenti e diversi consensi da parte di artisti di fama quali: Saetti, Santomaso, Gaspari, Pizzinato.
La sua è un’arte figurativa, egli ama profondamente la natura in tutte le sue forme, la disegna, la dipinge e la riproduce con le più svariate tecniche artistiche: olio, acquerello, china, pastello, incisione, zincografia, ecc.
La sua pittura subisce varie trasformazioni per la continua, esasperante ricerca che lo impegna per lunghi anni. La sua inquietudine, la pretesa di scoprire una nuova strada, lo spingono inevitabilmente a scavare tra le opere dei maestri, dai quali impara molto, senza però ottenere la risposta che la sua natura esige.
Così inizia il periodo più difficile per la sua attività artistica: un’attività sotterranea, in cui è plasmato da un continuo avvicendarsi di stati d’animo prevalentemente pessimistici che attribuiscono a tutti i soggetti delle sue opere, un’atmosfera crepuscolare.
Nel 1981 dipinge una piccola tela raffigurante il ritratto di Padre Leopoldo da Castelnuovo per una Cappellina sita all’interno del Convento dei Cappuccini di Bassano del Grappa; nel 1983 realizza un altro quadro raffigurante il frate, questa volta a grandezza naturale, e lo dona alla Chiesa Parrocchiale di Noventana (PD) in occasione della canonizzazione.
Tra il 1997 e il 2000 produce un’opera unica ed originale: realizza quindici tavole, ciascuna suddivisa in trenta piccoli riquadri che rappresentano la miniatura di opere realizzate in dimensioni più grandi, una straordinaria summa della sua produzione.
Dotato di grande umanità e sensibilità che sono percepibili in tutte le sue opere: paesaggi, fiori, nature morte, ritratti e autoritratti, egli, fino all’ultimo, dipinge esclusivamente per sé, per esprimere sé stesso e i suoi profondi stati d’animo.
Il 6 febbraio 2015, all’età di ottantanove anni, si separa per sempre dal suo studio, dai suoi pennelli, dalle sue tele, lasciando a questo mondo un grande patrimonio di tangibili sentimenti.